Parlare di pronto soccorso in Italia significa sempre più spesso parlare di carenza di posti letto, di pazienti ospitati anche per giorni in barelle piazzate alla bell’e meglio nei corridoi, in attesa di un ricovero più adeguato, di condizioni di precarietà e promiscuità in cui vengono assistiti. Veri e propri scandali che si moltiplicano in tutto il paese e che mettono in evidenza una situazione ormai esplosiva.
Sul problema è intervenuta di recente l’Associazione Medici Dirigenti (Anaoo Assomed) che ha messo in relazione il crescente disagio di medici, infermieri e pazienti con il taglio dei posti letto ospedalieri stabilito dai sempre più draconiani interventi di riordino della spesa sanitaria. Interventi che ci stanno portando ormai agli ultimi posti in Europa quanto a capacità di accoglienza. Insomma, il nostro è un soccorso sempre meno “pronto”.
Secondo l’Anaoo Assomed questa situazione ormai drammatica deriva “dalla volontà di rideterminare al ribasso le dotazioni organiche di medici ed infermieri e dalla miope politica di contenimento dei costi attraverso la drastica riduzione del turn over, fino al blocco completo nelle Regioni soggette a piani di rientro”.
Questi provvedimenti di presunta razionalizzazione della spesa non sono accompagnati “da nuovi modelli organizzativi della medicina del territorio, per cui in tantissime aree del Paese, non vi sono adeguate alternative al ricorso all’ospedale ed i fatti di cronaca riportano sempre più spesso storie di pazienti che devono essere assistiti e curati in pronto soccorso in condizioni di promiscuità e precarietà”.
E non sono da sottovalutare il disagio e l’impotenza di medici e operatori che si trovano a gestire simili drammi; anch’essi sono infatti impossibilitati a svolgere il proprio lavoro in situazioni consone.
Sono sintomi preoccupanti di un possibile collasso del Sistema, che noi di Synesis vogliamo segnalare per auspicare naturalmente cure più dignitose per tutti, ma anche per mettere in evidenza come una profonda riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale sia ormai inevitabile. Ciò porterà a ridistribuire le forse e a stravolgere prassi che sembravano consolidate.
Occorrono nuovi servizi e nuove forme di assistenza, soprattutto privata e domiciliare, che contribuiscano a ridurre il numero di pazienti che pensano che l’accesso al Pronto Soccorso sia di fatto l’unico modo per ottenere ricoveri tempestivi e prestazioni mediche adeguate.