Nell’annuario statistico italiano del 2013, riferito al 2012, l’Istat dichiara che, in materia di sanità e salute, il servizio ospedaliero è il settore sanitario in cui si riversano più risorse economiche. Non è un segreto che siano trattate patologie che richiedono un’assistenza complessa sia dal punto di vista delle risorse umane, sia da quello della tecnologia, che tra innovazione e manutenzione necessita di continui e importanti investimenti di denaro.
Sempre secondo l’Istat, e anche secondo noi di Synesis, supportare l’assistenza convenzionale è possibile, soprattutto cercando di migliorare l’anello della catena precedente, individuabile nella prevenzione. Si possono infatti promuovere attività di educazione alla salute attraverso l’informazione preventiva, la diagnosi, la cura o la riabilitazione.
Operare a questo livello significa, ad esempio, rafforzare le cure domiciliari che trovano supporto nei medici di famiglia, nelle figure di operatori specializzati – come infermieri, fisioterapisti, operatori sociali – e nelle strutture per l’assistenza semiresidenziale e residenziale.
Dal 2009 ad oggi si assiste ad potenziamento continuo di questo tipo di soluzioni di ospitalità grazie alle quali si prevengono ricoveri inutili, trasferendo qui le prestazioni che richiedono cure mediche di lieve entità, riducendo la spesa pubblica in cambio, inoltre, di una maggiore qualità degli aiuti.
Se dal lato dell’assistenza pubblica tradizionale la tendenza è potenziare tipologie di degenza più brevi, come il day hospital, la day surgery o il day service, dal lato privato trova strada l’esigenza di nuove possibilità che supportino lo standard, come la lungodegenza riabilitativa residenziale o l’attività domiciliare. Strada che Synesis ha imboccato da tempo e che instancabilmente continua a battere.