La finanza sociale per investire nel futuro del welfare

Se è vero che le opportunità pubbliche soddisfano sempre meno le esigenze di welfare dei cittadini e che in Italia, ma non solo, la forbice tra la richiesta di servizi sociali e la reale disponibilità di risorse è destinata, secondo le stime, ad ampliarsi ulteriormente da qui al 2025, è anche vero che l’unione fa la forza, che il lavoro genera ricchezza e che il settore del non profit resta comunque uno dei pochi in crescita per numero di occupati.

Perché, dunque, non avvicinare il mondo della finanza a quello dell’impresa sociale?

Da qui nasce Uman Foundation, fondazione ideata dalla stessa presidentessa Giovanna Melandri, sostenuta dal G8, e a cui anche le istituzioni hanno rivolto e stanno rivolgendo notevole interesse. Il concetto da abbracciare è quello di ‘finanza sociale’, che individua nel settore privato il migliore alfiere di autotrasformazione, se connesso alle imprese sociali italiane e globali. “Un capitalismo più umano”, spiega la Melandri, attraverso cui proteggere il welfare europeo e, allo stesso tempo, ampliarlo di orizzonti nuovi grazie all’utilizzo di nuovi strumenti. Come gli impact investment, per esempio, che garantendo il ritorno finanziario, riescono a generare un impatto sociale e ambientale misurabile, e i social impact bond, concepiti per la raccolta di finanziamenti sociali, con remunerazione del capitale investito legata al raggiungimento del risultato.

E noi di Synesis stiamo attenti a ciò che attorno accade, alle nuove alleanze, alle nuove opportunità imprenditoriali e sociali, noi che della privata professione come risposta qualificata alle necessità del terzo settore ne sappiamo qualcosa. O, forse, anche più di qualcosa.