Scattano oggi 1° ottobre i drastici tagli lineari imposti dalla deliberazione 355/2012 di Roma Capitale sulla riorganizzazione dei servizi di assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori approvata dalla giunta Alemanno il 21 dicembre dell’anno scorso. I tagli riguardano anche i casi più gravi: non sono infatti esentati neppure i disabili al 100%.
La necessità di ridurre e razionalizzare i costi per l’Amministrazione Comunale si scontra con le esigenze delle famiglie – che già potevano contare su contributi in realtà insufficienti a coprire tutte le spese quotidiane legate all’assistenza di persone con disabilità.
È facile intuire come questa decisione acuisca in modo drammatico il senso di precarietà e fragilità delle famiglie e sia alla base di un disagio sociale potenzialmente esplosivo.
Di sicuro, accade a Roma ciò che sta per accadere probabilmente in tutta Italia: è la debacle, più volte annunciata, di un sistema assistenziale pubblico che ormai “non ce la fa più”.
Anche per questo è urgente riuscire a immaginare e costruire un welfare diverso, più efficiente e qualificato. Un welfare privato, quindi, che sia in grado di integrare l’assistenza domiciliare pubblica e di andare incontro alle esigenze dei cittadini, risolvendo loro problemi concreti e aiutandoli a non sentirsi abbandonati in balia degli eventi.
Un welfare privato efficiente e sostenibile, anche economicamente, è possibile soltanto con l’offerta di servizi personalizzati e su misura, assicurati da professionisti qualificati e selezionati con cura.
Occorre insomma trovare una sorta di quadratura del cerchio: per aggiungere e non per togliere assistenza domiciliare; e per facilitare l’incontro tra domanda e offerta, garantendo professionalità, competenza, presenza. L’obiettivo è anche quello di liberare risorse pubbliche per migliorare i servizi alle famiglie realmente bisognose di sostegno economico.
Noi di Synesis ci stiamo lavorando.